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venerdì 4 novembre 2016

Varego - Epoch

#PER CHI AMA: Sludge/Post Metal, Baroness, Voivod, Mastodon
I Varego sono una band centrata e convinta delle proprie idee, non scendono a compromessi se non a quelli di fare esattamente ciò che l’anima comanda. 'Epoch' trasuda passione e amore quasi paterno, un disco fortemente voluto e con alle spalle un grosso lavoro. La copertina parla chiaro, una maschera di pietra, probabilmente un idolo pagano, affiancato dalla dea dell’oscurità e dalla dea della luce con due mezzelune come orecchini. Un altare votivo, una nicchia a cui inginocchiarsi e invocare la grazia e la potenza del dio del metal, la cui forza scorre vigorosa nelle vene dei Varego. Non solo di misticismo vive 'Epoch', bensì anche di potenti assalti ferrosi e taglienti, come l’apertura di “Alpha Tauri” che rompe l’iniziale intro incantato, comunque dotato di una vena oscura. Si tratta di un impeto di una legione di guerrieri a cavallo contro un esercito di orchi sanguinari. Mentre la battaglia infuria tra fangosi riffoni sludge e ostili ambientazioni psichedeliche, una voce si staglia su tutti i combattenti enunciando formule magiche con voce piena, un’invocazione a dei pagani per propiziare la vittoria. A seguire, oltre ad una vallata piena di cadaveri di guerrieri, orchi e cavalli accatastati uno sopra l’altro, arriviamo al pezzo più rappresentativo del disco, “Phantasma”. Di nuovo la chitarra di Gero introduce con note maligne ad un’ambientazione dal sapore antico e macabro, come un assalto di un vascello pirata ad un mercantile pieno d’oro: coltelli tra i denti, vecchi archibugi e palle di cannone. La ciurma di bucanieri si lancia sulle vittime impotenti trucidando, saccheggiando e distruggendo. Dietro rimane solo una scia di sangue e l’eco delle grida di terrore. Una volta che il bottino è stato conquistato, si cancellano le prove incendiando quella che oramai è solo una grande pira funeraria destinata a vagare per gli oceani senza meta alcuna, per l'eternità. Fortunatamente noi invece possiamo veleggiare alla terza traccia “Flying King”, pezzo in cui l’influenza dei Mastodon e dei Baroness (e Voivod/ndr) si rende più evidente e completa piacevolmente gli scenari oscuri fin qui descritti. La distorsione esce dagli auricolari come onde dell’oceano che si infrangono sulla spiaggia, cadenzate ed inesorabili, accompagnate da una voce a tratti supplichevole, a tratti decisa e potente ma sempre con una presente aura mistica e sacrale. Una voce robotica affogata in un tappeto di noise drone ci trasporta alla seconda parte del disco, forse più sperimentale della prima parte. Dopo “Cosmic Dome” troviamo “Swarms”, personalmente il mio pezzo preferito del disco, una song originale e compatta, che può considerarsi come la summa del Varego pensiero, che ben rappresenta tutte le caratteristiche della band. La voce dello stregone continua imperterrita a lanciare anatemi, che si concretizzano in bordate sludge e ritmiche cadenzate adornate da arpeggi distorti e distrutti. Il culmine lo si raggiunge nell’ultimo minuto col rilascio di una tensione che cozza con il resto del pezzo dotato di un carattere visionario, etero e quasi rassicurante, da pelle d’oca. 'Epoch' termina con un commiato violentissimo, come se tutto il disco implodesse su quest'ultimo rabbioso “Dominion”. Quando il lettore si blocca la sensazione è quella di aver viaggiato nel tempo, partecipato ad eventi fantastici mai accaduti, aver battagliato, navigato per mare, aver impersonato divinità dimenticate e soprattutto essere tornati alla realtà sani e salvi, poter ricordare e trasmettere l’esperienza vissuta. (Matteo Baldi)

(Argonauta Records - 2016)
Voto: 80

https://varego.bandcamp.com/album/epoch

domenica 9 marzo 2014

Varego - Blindness of the Sun

#PER CHI AMA: Stoner/Post Metal 
Ammetto di essere stato ammaliato dalla cover di questo cd, pregna di una certa simbologia esoterica, ancor prima della musica proposta dal five-pieces ligure. Chiaro che quando 'Blindness of the Sun' inizia poi a girare nel lettore, uno strabuzzi gli occhi, tenga le orecchie ben aperte e si concentri su un sound abbastanza inedito. Dopo una pseudo intro, integrata nei primi secondi di "Hesperian", si palesa l'offerta enigmatica del combo italico, egregiamente coadiuvato alla consolle da Billy Anderson (Sleep, Eyehategod, Mr. Bungle, solo per citarne alcuni). La song è spettrale sin dalla sua iniziale componentistica noise, che spiana la strada ad una ritmica articolata che shakera in egual dosi, stoner, sludge e post metal, con i vocalist che propongono un vasto repertorio vocale, passando dal clean allo scream con larga disinvoltura. Quello che più mi spiazza in questo pezzo sono delle sventagliate brutali a livello di riffing, che provocano un forte trasalimento emotivo. Con "Secrets Untold" è il fantasma dei Voivod a materializzarsi nelle melodiche linee bizzarre di chitarra, con il sound che tende ad aumentare la propria devianza cerebrale. L'accordatura è ribassata, il basso è pulsante, veemente, e le vocals schizoidi. Le fughe dalle parti dello stoner, della psichedelia o dello space rock settantiano, raggiungono elevati livelli di misticismo. Mentre leggo i testi, non posso che apprezzare la brillante scelta estetica anche nel dover combinare, come i tasselli di un puzzle, le liriche a costruire un altro disegno, dietro il quale si nasconderanno altri simboli esoterici. Nel frattempo è già partita la strumentale "The Flight of the I", song decisamente fuori dagli schemi, per non dire folle, dominata dalla tromba incandescente di Mr. JJ Sansone (Casinò Royale e La Crus) e da atmosfere che ambiscono decisamente alla catarsi. Il suono magmatico del quintetto sfocia in "Of Drowning Stars" in cui fa la sua comparsa addirittura Jarboe. L'ex vocalist degli Swans regala la sua preziosa performance su un sound già di per sé di elevata qualità, ma che di sicuro non mostra un'altrettanta accessibilità. Si perché, se una pecca la si deve trovare ai Varego (nome che deriva da una pianta terapeutica) è proprio quella relativa ad una certa difficoltà ad avvicinarsi al loro sound. Ma voi non abbiate timore e fate vostro 'Blindness of the Sun', non fosse altro che solo l'edizione limitata di questo cd in una confezione simile ad un 7", meriti l'acquisto. Splendida scoperta per una band destinata a sfondare. (Francesco Scarci)

I must admit the cover of this CD, full of a kind of esoteric symbolism, caught my attention even earlier than the music by the five-piece from Liguria. As soon as 'Blindness of the Sun' starts, I open my eyes wide, and keep my ears open, focusing on a quite unusual sound. After a sort of intro, "Hesperian" discloses the enigmatic proposal of the Italian act, very well supported at the console by Billy Anderson (Sleep, Eyehategod and Mr. Bungle). The song with its initial ghostly noise paves the way to a rhythm that blends, in equal doses, stoner, sludge and post-metal, with the vocalists that offer a wide vocal repertoire, from cleaning to screaming. What mainly struck me in this song are its brutal riffings, which cause a strong emotional startle. With "Untold Secrets" the ghost of Voivod materializes in bizarre and melodic guitar lines, with a sound that aims to increase a certain cerebral deviance. The tuning is lowered, as well as the vehement line of the bass; the vocals are schizoid. Breaks of stoner, psychedelic or 70s space rock achieve high levels of mysticism. Regarding the lyrics, I must appreciate the brilliant aesthetic choice of combining, like pieces of a puzzle, the lyrics papers building a drawing which hides other esoteric symbols. Meanwhile, the instrumental "The Flight of the I" is definitely outside-the-box and avant-garde, bordering on crazy**, dominated by the incandescent trumpt of Mr. JJ Sansone (Casino Royale and La Crus) cathartic atmospheres. The sound of the eruptive quintet flows into "Stars of Drowning" where Jarboe appears. The former vocalist of Swans offers her excellent performance on a sound already of high quality, but that certainly does not show an easy accessibility. If I had to find a flaw for Varego (name derived from a therapeutic plant) is a certain difficulty to get closer to their sound. But don't be afraid and grab 'Blindness of the Sun', also because its amazing limited edition, similar to a 7", is worth your purchase. A wonderful discovery of a band destined to a break through. (Francesco Scarci)

(Argonauta Records - 2013)
Voto/Score: 75

https://www.facebook.com/varego