Cerca nel blog

Visualizzazione post con etichetta Slowrun. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Slowrun. Mostra tutti i post

giovedì 4 febbraio 2016

Slowrun - Resonance

#PER CHI AMA: Rock atmosferico/Ambient
Se avete paura di sostare nel purgatorio delle anime, deviate il vostro ascolto a musiche più convenzionali e scontate. Diversamente, rimanete con me armando le vostre mani. L’una, d’una fiaccola accesa di fuoco e di benzina. L’altra, di speranze malinconiche e rabbiose che attendono quel gancio alla vita che ha il sapore del sangue già versato e pronto ad essere ancora messo in gioco. Benvenuti nel deserto di velluto degli Slowrun. Faremo diversamente stasera. Io per ogni traccia, anziché dire, chiederò, e voi ascoltando, replicherete a voi stessi, certo, non a me. Giochiamo. I dadi li metto a giro. La posta è alta solo se giocherete al mio gioco. Il nostro casinò lo inaugura “Ascent”. La traccia non è musica, ma stridere strumentale ferroso di maglie dissonanti e troppo vicine, rugginose e stanche. Perché non assecondate i suoni, il silenzio, la malinconia perdendo senso e sapore del giorno? Cosa cerchi? Cosa vuoi? O forse cosa vorresti che non hai il coraggio di chiedere? Ecco “Blinding Light”: la song dei quattro finlandesi ha l’arroganza pudica che tu non avresti. È deciso, è stellato nelle punte callose della chitarra, è immaginoso e concreto. Da e toglie. Toglie e da. Poi termina con un riff che trasla in un altro giro sgranato di corde. Ecco un’altra domanda. Cosa vuoi essere? Non c’era nulla prima. C’era una soffitta polverosa. Eri solo. Poi. Hai alzato il volume. Vita ed incanto. Rabbia e pace. “Remember”. Ascoltate. Come se non ci fosse stato il tempo. Questa “Fragments” accarezza gli estimatori d’anime nel vento. Scioglie i pensieri di chi sa scordare la propria anima alla fine del giorno. Come vi fa vibrare questa traccia? E ora “Introspection”. Si ripete la ritmica. La song cerca l’ipnosi dei sensi. Accarezza per accarezzarsi. È culla al cullarsi. E voi? Quando è stato l’ultima volta che avete cullato un pensiero? Torno. State comodi. Torno al vostro antro ambient maliconico ed oscuro. Ai chiaroscuri dell’anima, al sorseggiare vino rosso da calici medievali. Si. Torno con “First Hour”. Per questo pezzo ho solo una domanda : “cosa provate la notte svegliandovi avvolti da buio e silenzio ed ombre?” Siamo alla settima traccia. “The Way”. Il titolo della song è curativo. Scevro da domande. Impossibile alla gogna. Lasciatemi dire che il chiedere non è che il dire. Lasciatemi dire che la musica è parole anche se strumentale. Lasciatemi dire che l’ispirazione provata è proporzionale alla qualità dell’ascolto, così vi invito nella grotta degli Slowrun. Vi perdere, ma solo se vorrete. Tra domande e torce avrete le vostre risposte. Buon ascolto. (Silvia Comencini)

(Dunk! Records - 2015)
Voto: 75

venerdì 13 dicembre 2013

Slowrun - Prologue

#PER CHI AMA: Post Rock strumentale
Post-rock, Finlandia e due musicisti alla continua ricerca del suono perfetto. Ottimi ingredienti per ottenere un bell'album, ma il terreno è sempre arduo e pieno di avversità nel duro mondo della musica. Creare, ispirarsi e fare qualcosa di nuovo è da sempre il chiodo fisso del musicista che vuole esprimere la propria arte, quindi facile comprendere tutto il lavoro che sta dietro a una produzione come 'Prologue'. Suoni perfetti e arrangiamenti equilibrati per il post-rock strumentale che soffre di limiti se si scegli di stare nel genere. "Approaching" è la traccia introduttiva e non ha nulla da invidiare a God is an Astronaut, Russian Circles e Sigur Ros. Tutto è al posto giusto, come le chitarre spaziali, le esplosioni ritmiche alternate a break che creano dinamicità ed evoluzione che l'ascoltatore apprezza. Ma se si è amanti del genere, subito il pensiero va ai classici e ci si chiede: ce n'era bisogno? Forse no se anche i Slowrun decidono di calcare gli stessi passi, ma forse si se questa è una prova generale per confermare che hanno le carte in regola e da qui iniziare un percorso artistico personale. Anche "Escapism" denota cura e amore per il suono e sicuramente un live con uno spettacolo di luci degno di nota guiderebbe l'ascoltatore verso profondità oceaniche avvolte da un dolce silenzio. Oppure verso un infinito spazio stellare illuminato da soli lontani che aspettano solo di incontrare forme di vita ignote ancestrali. Che sia un viaggio verso il basso o verso l'alto, i Slowrun devono continuarlo senza perdersi, ma creando loro stessi la via che li potrebbe far brillare di luce propria. E non di riflesso come spesso accade. (Michele Montanari)

(Slow Burn Rec. - 2013)
Voto: 65

https://www.facebook.com/slowrun