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lunedì 4 febbraio 2013

Phobic - The Holy Deceiver

#PER CHI AMA: Death apocalittico, Immolation, Incantation, Avulsed, Autopsy
Nel 2012 la label italiana Punishment 18 riporta nei nostri lettori cd, una band lombarda che, nata nel lontano 1997 e dopo il full lenght del 2002 intitolato “Sick Bleamished Uncreation”, si è schiantata in una serie di intoppi da far slittare fino ai nostri giorni questo bellissimo seguito intitolato “The Holy Deceiver”. La band si colloca sicura nell'ambientazione a lei più consona, ovvero il death metal vecchia scuola. Là dove erano rimasti, come se il tempo non fosse mai passato, nei primi anni '90, l'epoca di Incantation o Immolation, quell'epoca disturbante, sacrilega, macerata e putrida. Il cd suona benissimo anche perché gode di una produzione di tutto rispetto e modernissima. Drumming tiratissimo, chitarre che stendono tappeti devastanti e un growl praticamente perfetto e impeccabile. Ossessivo e pieno di intensità l'intero album non ha cadute né di stile né di potenza mantenendo la carica propulsiva dall'inizio alla fine, catturando inevitabilmente l'ascoltatore e accompagnandolo in un tormento nero e massacrante. Un lavoro che tiene costantemente l'ago della bilancia in equilibrio e che spicca di personalità. In un genere inflazionato da cloni questo album, di 38 minuti circa, emerge e difficilmente passa inosservato anche per le sue qualità compositive e canore (ottime le parti vocali di Theharian già impegnato anche con la chitarra!) che catturano e si lasciano ascoltare senza risultare ostiche pur mantenendo tutti i dettami del genere in questione. Echi di Avulsed e Autopsy, un velo leggerissimo dei primissimi Paradise lost (quelli di Lost Paradise) e tanto sound claustrofobico, anticlericale e tombale spingono questo lavoro impeccabile frutto di tanta passione, tenacia e abilità. I Phobic esigono tanto rispetto e dopo tutto questo tempo sono tornati a riprendersi il merito che gli spetta. Una band granitica e capace di fare grandi lavori come questo “The Holy Deceiver” carico di sentimenti e sudore, potenza e velocità, un ruggito oscuro che non deve passare inascoltato! (Bob Stoner)