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venerdì 14 aprile 2017

None - S/t

#PER CHI AMA: Cascadian Black Doom
Dei None non so praticamente nulla: zero informazioni sul web, men che meno nel cd, dove addirittura i visi dei due loschi individui della band sono cancellati, niente di niente. Sembrerebbe però che il duo provenga dal versante pacifico degli States ma in tempi cosi stravaganti, dove i Ghost Bath dichiarano di essere cinesi e poi si scopre essere americani, nulla è cosi scontato. Focalizziamoci quindi sulla musica di questa band, un trittico di song uscite sotto l'egida della Hypnotic Dirge Records, poche release ma sempre di grande qualità. La proposta dei nostri offre un sound brumoso, disperato, dilatato nelle sue melodie strazianti; ecco quanto emerge dall'apertura di "Cold", lunga apripista di questo drammatico album di black oscuro, lento, deprimente, che mette in luce la capacità dei nostri di costruire sublimi atmosfere e piazzarci sopra vocals arcigne ma anche vocalizzi più eterei, sebbene essi siano più rari. Importante il lavoro delle tastiere, non cosi appariscente, ma di sicuro effetto nel guidare il rifferama denso e compassato dei due musicisti. Le chitarre, in tremolo picking, sembrano definitivamente suggerire la provenienza dei None ossia dall'area nord ovest degli USA, sottolineando le influenze cascadiane che convogliano nel sound della prima song, ma in generale di tutto il disco, mai caustico o tirato all'estremo. Le melodie dominano e guidano il lento fluire della musica che, abbandonate le decadenti melodie della opener track attraverso un dirompente epilogo post black, sfociano nell'acustica introduzione di "Wither", song che tra un ipnotico riffing burzumiano, strani vocalizzi in background e un avvolgente sound doom, offre quasi nove minuti di suoni per un destino inesorabilmente già scritto. Sono tempi bui per la nostra società e la musica dei None potrebbero candidarsi ad offrire la giusta colonna sonora per un mondo in cui la luce è destinata presto a sparire. Questo si condensa anche nei conclusivi nove minuti di "Suffer", una song dal lento e nichilista avanzare, tra tocchi di batteria a rallentatore, un arpeggio in sottofondo e un bel basso in primo piano che sembra scandire l'avvicinarsi della mezzanotte che segnerà l'inizio della fine. Il finale ambient dipinge cosa è rimasto del mondo... il nulla. (Francesco Scarci)

(Hypnotic Dirge Records - 2017)
Voto: 80

https://hypnoticdirgerecords.bandcamp.com/album/selftitled