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mercoledì 6 aprile 2011

Nefarium - Ad Discipulum


Seguo i Nefarium fin dal loro primo demotape che conservo ancora sui miei scaffali di nastri e ho avuto modo di assistere in questi 13 anni, all’evoluzione sonora della band valdostana, fino a vederla come alfiere, oggi nel 2010, del black metal made in Italy. Eh si perché i nostri di strada ne hanno fatta parecchia e “Ad Discipulum” testimonia la qualità raggiunta dall’act italico, che ora come ora non ha più nulla da invidiare alle produzioni scandinave. Forti dell’ingresso nel malvagio combo, del drummer Garghuff (macchina da guerra e già session per Gorgoroth e membro degli Enthroned), i Nefarium sprigionano una furia distruttiva di chiara derivazione swedish black, che non dà modo di annoiare l’ascoltatore, nonostante la quasi totale assenza di cenno melodico. Le otto tracce di Carnifex e soci sono veramente dei classici esempi di songs trita ossa che come su una sottilissima lama, rischiano talvolta di sfociare addirittura in territori più confacenti al brutal death più intransigente, ma non preoccupatevi perché ci pensa lo screaming del vocalist a ristabilire l’ordine della natura. Odio, rabbia, violenza pura e qualsiasi altro sentimento negativo, viene esternato nella mezz’ora e più di questo “Ad Discipulum”, album che riesce finalmente a prendere le distanze dai blacksters svedesi per eccellenza Dark Funeral, coniugando il sound tipico del quartetto, con qualcosa che ho potuto ascoltare solo nei lavori degli Aborym. Se cercate momenti di melodia o atmosfera, lasciate perdere questo cd, sebbene in alcuni momenti si riesca addirittura a respirare la magia che solo alcuni riffs dei grandi Dissection (“Servus Servorum Satanae”) furono in grado di donare o addirittura nella medesima traccia faccia la comparsa il sound distorto di un sinistro violino. I Nefarium del 2010 sono quanto di meglio l’Italia abbia da offrire in ambito black death, in attesa che qualcosa torni a muoversi in casa Aborym. Complimenti quindi alla band italiana, aiutata in questo terzo episodio da Archaon dei 1349 e da Wild P. dei Morturay Drape. Una sola domanda però mi sorge spontanea: non è che il prossimo album riservi sorprese ancora più “scomode” e una virata ancor maggiore verso lidi death metal? “Ai posteri l’ardua sentenza”, intanto io mi godo l’ascolto di questo malefico “Ad Discipulum”. (Francesco Scarci)

(Agonia Records)
Voto: 75