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sabato 9 settembre 2023

Immorior - Traitor of the Light

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Black Metal
Bisogna sormontare ogni confine dell'umana costruzione, bisogna lasciar vagare i propri pensieri, schiudere l'anima, divincolare il proprio animo per poter ascoltare gli Immorior (da non confondere con gli omologhi tedeschi/ndr), che ci propongono delle atmosfere spettrali e spirituali allo stesso tempo. Sia ben chiaro, la spiritualità che aleggia nell'opera della band nostrana originaria di Modena, non è quella della ricerca cosmica del Karma, ma è una spiritualità soffocante e oscura, liberatoria solo per chi sente realmente il proprio spirito dannatamente oscuro. Nell'opera si alternano pianoforti sofferenti a chitarre classicheggianti, per dar vita ad un'opera black metal davvero unica nel suo genere (peccato solo che la storia dei nostri si sia chiusa qui/ndr).

sabato 29 novembre 2014

Immorior - Herbstmär

#PER CHI AMA: Black Atmosferico, Agalloch
Dalle lande teutoniche di Neunkirchen, ecco sbucare gli Immorior e l'album che non ti aspetti, lo straordinario debut 'Herbstmär'. Per tutti gli amanti di sonorità autunnali, cosa c'è di meglio quindi che immergersi in un paesaggio denso di colori tenui e di quella pioggerellina fina ma battente che preannuncia l'arrivo della stagione fredda? La musica del duo germanico, formato da Nordmann e Sarghas, due che di primo pelo non sono di certo, vista la loro militanza in una miriade di band dell'underground, potrebbe essere pertanto trasfigurare l'autunno, cosi come i malinconici tocchi di piano di "Somnio Vivere" presagiscono. Il primo sussulto arriva con "Illusionist", song che manifesta l'amore della band per gli Agalloch: splendide e ariose linee di chitarra elettrica che s'impastano con chitarre acustiche su cui si stagliano le vocals arcigne e delicate di Sarghas. Soavi, eterei, mistici, ma anche rabbiosi; nella seconda metà del brano trova spazio una struggente parte onirica che sfoca immagini e colori, regalando lunghi minuti di serenità e riflessione prima di un fantastico assolo conclusivo. Era dai tempi di 'The Mantle' che non mi emozionavo cosi per l'ascolto di un brano di black melodico, semplicemente perfetto. L'asticella si alza e la posta in gioco aumenta, cosi come le mie aspettative. "...Und Zeit Stand Stil" segue, avanzando lentamente, tra delicate suggestioni musicali, sussurri puliti e altri più maligni, in una lunga suite che trova quell'attimo di trasalimento solo nella sua parte conclusiva. I pezzi sono tutti molto lunghi e talvolta la loro ridondanza rischia di stancare: "Sie..." supera gli undici minuti, e il suo approccio marziale appare un mix azzeccato tra il medieval sound dei Summoning e lo shoegaze degli Alcest. Peccato appunto che per quasi la sua intera durata, il brano si perda reiterando all'infinito il medesimo giro di chitarra; una maggiore dinamicità avrebbe infatti giovato maggiormente all'esito conclusivo. Sono comunque sottigliezze quelle che sto evidenziando, giusto per non esaltare una band già dal suo debutto. 'Herbstmär' infatti è un ottimo lavoro che si muove tra suoni bucolici e rari sfoghi post black, il tutto intriso da un feeling oscuro e nostalgico che si esplica palesemente nella strumentale "Rastlos" o ancor meglio nella successiva "Echo" che si muove tra nostalgiche chitarre spoglie (come gli alberi che perdono le foglie), harsh vocals e porzioni corali, il tutto egregiamente arrangiato. La title track e la più aggressiva "Erwachen", confermano le ottime qualità dei due tedeschi, capaci di alternare con estrema disinvoltura suoni celestiali e altri decisamente più graffianti, mantenendo comunque intatto lo spirito epic folk rock che li contraddistingue. Consigliatissimi. (Francesco Scarci)

(Narbentage Produktionen - 2014)
Voto: 80

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