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venerdì 25 marzo 2016

Ennui - Falsvs Anno Domini

#PER CHI AMA: Funeral Doom, Esoteric
Bene, ora posso confermare che ascoltare doom metal è un'arte e non una moda, il funeral doom è una filosofia e album come questo lo rendono credibile e condivisibile con un gran numero di palati fini e persone che considerano la musica un grande mezzo di divulgazione di idee e libertà. Gli Ennui sono georgiani e suonano funeral doom, intriso nel lisergico suono della psichedelia, cosparso di sentori black metal dai tratti avanguardistici. Le chitarre sono taglienti, l'incedere del disco è sinistro e oscuro, tutti i brani sono enormi e colmi di pathos ancestrale e luciferino, una sorta di Avalon buio e deprimente, rifugio per anime perdute ma coscienti, che esiste in un mondo di dignità, onestà e umanità aldilà di quello che tv, giornali, politici e potenti di turno, ci vogliono far credere. Da sottolineare immediatamente la prova esagerata dei due chitarristi, Serge Shengelia e David Unsaved, che donano un sound all'intero lavoro di assoluta qualità. Un suono corposo, acido, tagliente e gelido, potente, arricchito di lunghi tappeti di tastiere epiche e di una batteria ossessiva (Daniel Neagoc basso, batteria ed anche dietro al banco mixer), ultra tecnica, dal taglio molto black metal che divaga spesso in tempi atipici per il genere, creando un effetto contrasto con la musica, astratto e variegato, un tantino troppo black forse ma di sicuro interesse artistico. Bello l'artwork e tutta la lista di collaborazioni importanti che vanta membri di Esoteric, Evoken, Colosseum, Comatose Vigil. Uscito per la Solitude Productions nel 2015, 'Falsvs Anno Domini' è un lavoro carico d'infinito, fatto da persone molto preparate e puntigliose, musicisti innamorati del genere, compositori d'alto rango. Ottanta minuti circa di musica urticante, riflessiva e penetrante, un cd saturo di suoni metal estremizzati e devoti al doom più oltranzista. Per finire, le composizioni personalissime e intelligenti, non annoiano l'ascoltatore e lo accompagnano intense in un lungo viaggio emotivo ed estremo per cui come esempio segnalo il terzo brano in scaletta, "The Stones of the Timeless", che mette in risalto una band con tante cose da dire e ancora molte idee in cantiere per il futuro. Una bella prova di carattere e come viene descritto nella pagina bandcamp della band... "È come uno sputo in faccia a tutti i disgregatori miserabili e falsi pretendenti che guidano il nostro mondo verso il collasso". Adorabili, taglienti, pericolosi. (Bob Stoner)

(Solitude Productions - 2015)
Voto: 90

domenica 24 agosto 2014

Abstract Spirit / Ennui - Escapism

#PER CHI AMA: Funeral Death Doom
Ennui e Abstract Spirit sono due nomi che conosciamo molto bene qui nel Pozzo dei Dannati e le loro sonorità funeree ben si allineano con la filosofia del nostro sito. La MFL Records ha pensato bene di offrirceli in uno split album, 'Escapism', che propone per ogni band due pezzi dalle durate complessive notevoli. Ad aprire ci pensa "An Ode to the God's Fool" dei russi Abstract Spirit, che si confermano immondi portatori di morte con un sound sempre a cavallo tra il funeral e il doom più lugubre. Quello che mi piace della band è l'utilizzo di eterei e fascinosi momenti di quiete che riescono a spezzare un avanzare che risulterebbe invece asfissiante e ostico da digerire. Rispetto al passato c'è da sottolineare una maggior apertura alle melodie, merito di un più ampio spazio concesso a splendidi tocchi di pianoforte, questo forse a discapito dell'imprevedibilità che contraddistingueva i trascorsi dell'act moscovita. La componente orrorifica che mi aveva indotto a taggare il precedente 'Theomorphic Defectiveness' come horror funeral doom, è sempre presente, ma attenuata da una maggior cura a livello delle orchestrazioni che rendono la musica del trio, decisamente più accessibile. Non manca neppure la soave performance vocale della brava Stellarghost ad affiancare il sempre intransigente A.K. iEzor, con il suo ormai caratteristico growling profondo. "Schizotherica", la seconda traccia, mette in evidenza il lato più buio e criptico del trio di Mosca, esibendone però anche il loro aspetto più spirituale: l'andamento è lento, le tastiere tarpano quello che invece sarebbe il suono catacombale degli Abstract Spirit, creato da un riffing pesante e distorto. Paurosi. Con i georgiani Ennui, che abbiamo avuto modo di conoscere qualche mese fa in occasione del loro secondo Lp, 'The Last Way', rimaniamo in anfratti oscuri e deprimenti, che tributano maggiormente al death doom piuttosto che al funeral. "Where the Common Sense is Ruined" è una song di 14 minuti dotata di una ritmica possente su cui si staglia la voce grossa di David Unsaved. Echi di My Dying Bride emergono nelle pieghe infinite di questa traccia, che mostra una certa predilizione per la componente solistica che arricchisce notevolmente la proposta del combo di Tbilisi e assume l'arduo compito di infrangere la cupezza indotta dal sound a tratti tenebroso, costruito dai nostri. "The Day of Abandonment" chiude un album tetro e mortifero, e direi che lo fa con assoluta eleganza, quella che contraddistingue gli Ennui e la loro proposta all'insegna dello spleen decadente e straziante. La traccia, dai risvolti foschi e assai sinistri, si fa apprezzare per gli ottimi arrangiamenti che rendono il sound magniloquente e a tratti estasiante. 'Escapism' alla fine si rivela un ottimo lavoro di funeral death doom, che sicuramente ingolosirà tutti i fan, e che dovrebbe indurre altri ad avvicinarsi ad un genere che è ancora in grado di regalare vere e profonde emozioni. (Francesco Scarci)

domenica 8 giugno 2014

Ennui - The Last Way

#PER CHI AMA: Funeral Doom
Mi sembra quasi di capire che il funeral doom al giorno d'oggi sia una questione lasciata principalmente alla Russia e a tutte le nazioni che costituiscono il CSI, con in testa Ucraina e Biellorussia; da oggi annoveriamo anche la Georgia, da dove arrivano questi Ennui, propinatori di catartiche sonorità funeree. 'The Last Way' è la loro seconda fatica del 2013, uscita per MFL Records (del 2014 invece uno split con gli Aphonic Threnody) che come al solito farà la gioia di coloro che si cibano di atmosfere oscure, soffocanti, lente e mortifere. Chiaro il concetto no, in questo lavoro non avrete modo di vedere alcun bagliore di luce, fin dall'iniziale "Cold Somnolence", lentissima song che musicalmente potremo affiancare al solito nome di riferimento della scena, gli Skepticism. Le ritmiche sono pachidermiche, cosi come il genere impone; le song hanno lunghezze infinite, con l'effetto di stremare i fan con maratone di note decadenti, deprimenti e definitivamente dilanianti. Cosa aspettarsi dalle vocals poi? Catacombali. Ciò che mi esalta invece della band di Tbilisi e che me ne fanno ampiamente apprezzare la proposta, sono le emozionali fughe solistiche dove i nostri scattano splendide fotografia bicolori che amplificano un senso di desolazione, già di per sè assai forte nei solchi di quest'album. Nonostante gli infiniti 15 minuti di "Ennui" non potrete non apprezzare le chitarre che guidano la melodia del brano e insieme alle tastiere di Serj Shengelia, costruiscono una non poco apprezzabile struttura armonica, tale da differenziare la proposta degli Ennui da quella delle altre band funeral. Si prosegue con "A Moment in the Void", ma in cuor mio dopo i 28 minuti delle prime due tracce, un'idea me la sono già fatta. Un'idea che trova confortanti conferme con la terza traccia e le sue splendide lugubre ambientazioni e con gli altri 28 minuti composti da "Loss", song tetra e dal mood straziante e "The Descendant Of Lifeless Rebirth" in cui splendido è il lavoro chitarre/tastiere, che consacrano gli Ennui a mia band funeral preferita. Certo i 77 minuti di questo 'The Last Way' non sono una passeggiata di salute che tutti potranno affrontare, ma mi sento di consigliare quest'album non solo agli adepti adoratori delle tenebre più profonde, ma anche chi questo genere non lo bazzica tutti i giorni. (Francesco Scarci)

(MFL Records - 2013)
Voto: 80

https://www.facebook.com/bandEnnui?ref=hl