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domenica 1 dicembre 2019

Ketoret - Departure

#PER CHI AMA: Post Metal/Blackgaze
'Departure' non è altro che una prova per vedere di che pasta sono fatti gli israeliani Ketoret, pasta buona direi io. La band di Gerusalemme propone infatti tre tracce per 26 minuti di musica all'insegna di un post-metal riflessivo, impreziosito da certe venature blackgaze. Questo è almeno quanto ho potuto assaporare dall'ascolto dell'opening track "Ivy", una song che si dipana tra melodie solenni e decadenti assai simili ad una colonna sonora degna di un colossal, che solo sul finire prende le sembianze di un post-black (con tanto di screaming vocals) davvero ispirato, che non fa che aumentare la mia curiosità per questa compagine. Con mia sorpresa, l'incipit di "Box" è molto più pacato, con voci pulite che sembrano condurci in mondi alternativi (musicalmente parlando); poi sprazzi di ferocia, ma sono ancora le sonorità alternative a prevalere, prima che nuovamente la band si conceda ad un finale suggestivo all'insegna di un blackgaze sognante, che mi fa ben sperare per il futuro. E visto che ci siamo, diamo un ascolto anche all'ultima traccia, gli undici minuti di "Departure in a Heartbeat" che partono dai sussurri del vocalist che evolvono a grida di dolore su di un atmosferico tappeto di melodie soffuse che va via via crescendo fino all'esplosione di un pathos disarmante che mi lascia senza parole e per cui auspico, che quanto prima qualcuno si accorga di questi affascinanti Ketoret. (Francesco Scarci)

domenica 26 febbraio 2017

Eyelids - Departure

#PER CHI AMA: Depressive Black, Blackgaze
Poche le informazioni trovate in rete a proposito di questa band nostrana: si tratta di un trio composto da M, F e D (facile, ma questo era già riportato all'interno del cd), le cui origini dovrebbero ricondurli alla Basilicata, fondati nel 2012 e che solo nel 2016 giungono alla pubblicazione di questo EP, grazie prima alla Masked Dead Records e poi alla Adimere Records. Tredici minuti di musica sono sempre pochi per giudicare appieno l'operato di una band, ma come si dice, chi si accontenta gode. E allora si prema il tasto play del lettore e ci si immerga nelle malinconiche atmosfere degli Eyelids e del loro 'Departure'. "Betrayed" rivela quanto i nostri siano dei cultori del blackgaze con una song mid-tempo, dotata dei classici ridondanti giri di chitarra a rallentatore che disegnano melodie strazianti (cosi come pure le vocals), di "burzumiana" memoria. Quello che apparirà subito chiaro è una produzione non propriamente cristallina, che ai cultori del bel suono magari farà storcere il naso, ma si sa che in questo genere, più si è sporchi e disperati, meglio è. La title track prosegue sull'onda emotiva dell'opener, evocando nelle sue linee di chitarra assai depresse, la primordialità che si riscontrava in 'Le Secret' degli Alcest. La lentezza si fa ancor più preponderante nella conclusiva "Disclosure", un pezzo che non aggiunge nulla di nuovo a quanto detto sinora, ma che offre un ulteriore spaccato della musica sofferente di questi ragazzi. Non è certo un disco che mi sento di consigliare a chiunque, ma coloro che sono fan di gente come Austere o Woods of Desolation, un orecchio lo porgano pure a questi Eyelids. (Francesco Scarci)

(Adimere Records - 2016)
Voto: 60