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sabato 4 luglio 2015

Khaossos - Kuolonkuu

#PER CHI AMA: Black Old School, Burzum
I Khaossos li abbiamo già incontrati sul finire del 2014, quando tra le nostre grinfie finì 'Eksistentialismi', EP dedito a un oscuro black old school che positivamente colpì il nostro Bob. Ora, a distanza di qualche mese, mi ritrovo fra le mani (ma solo virtualmente, vista la natura digitale della release) 'Kuolonkuu', il full length di debutto del combo di Uusimaa. Sei i brani a disposizione per provare a sedurre anche il sottoscritto, di manica decisamente più stretta rispetto al collega che precedentemente recensì la one man band finlandese. Dopo la spettrale overture, l'album si affida all'incedere ossessivo, tagliente e minimalista di "Sokeus", una lunga traccia, che nei suoi oltre nove minuti, mai accenna ad una accelerazione o a una sfuriata che ne modifichi la sua desolante dinamica esistenziale. Spoglio, diceva bene Bob; è difatti la parola che meglio si addice per delineare l'essenza tormentata di questo eremita del black metal. La terza "Harhainen" è un altro lungo brano in cui si scorge una vena folklorica che fino ad ora era rimasta nell'ombra della litanica proposta del factotum finnico. Difficile cogliere però il benchè minimo barlume di speranza dall'ascolto di questo disco, che tra le proprie influenze racchiude senza ombra di dubbio i Burzum più tetri ed essenziali, complice quella monotonia intrinseca racchiusa nelle linee di chitarra. Il registro non cambia poi di molto anche in "Polkuni Vailla Suuntaa", asfissiante e deprimente, il brano prova a cambiare registro ed inoltrarsi, con le sue ancestrali tastiere, nelle maglie di un black più atmosferico. Con la title track, il buon Kval prosegue la sua missione di saturazione di anima e mente, spingendo gli ascoltatori sull'orlo del precipizio del suicidal black, prima di dare la letale spallata finale; del lotto è la song che preferisco, forse anche la più varia, visto il break acustico centrale. 'Kuolonkuu' l'avrete intuito, non è tra gli album più semplici da digerire, quindi servirà tutta la vostra attenzione e ispirazione, per trarre giovamento dalle note informi di questo maledetto artista, che con la breve "Toisella Puolen" chiude definitivamente le porte dell'inferno. (Francesco Scarci)