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mercoledì 27 febbraio 2013

Dies Ater - Hunger for Life

#PER CHI AMA: Black Symph., Emperor, Rotting Christ
Ad un primo superficiale ascolto ,ho pensato che i teutonici Dies Ater avessero virato il loro selvaggio black metal, verso lidi più avanguardistici, per dire più vicini alla produzione dei primi Arcturus. L’ascolto di “Blutpfad” infatti, è stato abbastanza fuorviante in tal senso, con una ritmica furente spezzata da splendide aperture sinfoniche e da delle vocals, molto vicine a quelle pulite del buon vecchio Garm. Con le successive funamboliche tracks, riemerge ahimè forte l’influenza del passato, con pezzi che già dalla traccia omonima, tornano a coniugare il black melodico, figlio del trend scandinavo capitanato da Emperor e dai primordiali Dimmu Borgir, con oscure sonorità mediterranee, anzi di Grecia per l’esattezza, un po’ come già era accaduto in occasione del precedente “Odium’s Spring”, dove forte era l’eco dei Rotting Christ. Il risultato alla fine risulta genuino un po’ come accaduto in passato, con i nostri a proporre la loro consueta ricetta berlinese, fatta di riffoni belli tirati, uniti a sinfoniche, ma mai troppo ruffiane, aperture di tastiere, parti più rallentate (si ascolti “Banisher in Times of Light” per esempio o l’enigmatica “Edge to Oblivion”), il tutto condito dalle classiche harsh vocals di Nuntius Tristis. Se poi i cinque diavoli di Berlino si mostrassero con un maggiore tocco di personalità, questo non guasterebbe di certo; avrei infatti provato a seguire la traccia segnata da “Blutpfad” anche per il resto delle song qui contenute, magari sarei qui a parlare in altri termini di un lavoro che ha la sola pecca nel fatto che verrà certamente dimenticato alla velocità della luce. Insomma della serie belle le sonorità, ma dopo un po’, il senso di già sentito rischia di diventare stucchevole. Coraggio ragazzi, avete fatto la storia nell’underground tedesco, cerchiamo di non cadere nell’apatia di un passato che fu… (Francesco Scarci)

(Obscure Abhorrence Productions)
Voto: 65

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