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domenica 8 aprile 2012

Monumentum - Ad Nauseam

#PER CHI AMA: Dark Electro-Gothic
Ad introdurmi all'ascolto dell’album dei Monumentum è la meravigliosa tela di Alessandro Bavari riprodotta in copertina, dal titolo “Aula della Coprofilia”, la cornice più indovinata e calzante per la musica di “Ad Nauseam”, che sembra attingere dal grigio tocco dell'artista romano lo stesso senso di oppressione che il quadro è in grado di infondere. Dal primo album “In Absenthia Christi”, che uscì nel 1995 per Misanthropy Records, sono passati ben sette anni, un lungo silenzio che faceva temere lo scioglimento ma che ha invece contribuito a donare nuova linfa al gruppo, restituendoci una delle band più valide e singolari che l'Italia possa vantare. Il filo conduttore che lega questo nuovo lavoro al precedente è apparentemente molto sottile ed è evidente come le influenze dark-wave di “In Absentia Christi” oggi si rivelino impreziosite da un maggior dinamismo. Tuttavia, già dopo alcuni ascolti attenti, si avverte la medesima atmosfera drammatica e decadente del debutto e non si ha dubbio sul fatto che ci si trovi davanti ad un altro bellissimo album. “Ad Nauseam” è un lavoro che va assimilato lentamente per carpirne la bellezza e questo non significa necessariamente che si tratti di un disco difficile: la grandezza dei Monumentum sta, infatti, nell'assemblare una complessa ed elegante struttura di sovraincisioni senza che l'insieme perda mai in immediatezza, ma svelando certe trame nascoste solamente all'ascoltatore più paziente. Inutile tentare il paragone con altre band, perché la classe del gruppo milanese è unica; e se da una parte il loro suono riesce ad evadere dai cliché tipici di un genere come l'electro-gothic (a cui il gruppo potrebbe essere erroneamente associato), dall'altra va detto che risulterebbe azzardato anche un accostamento all'elettronica pop di gruppi appartenenti al mainstream, con i quali la band ha un'affinità solamente "estetica" riscontrabile in alcuni arrangiamenti. Brani come “Last Call for Life”, “A Tainted Retrospective”, “Perché il mio Amore” (cover di Fausto Rossi) e “Under Monochrome Rainbow” sono semplicemente bellissimi e vengono resi ancor più perfetti da un ispiratissimo Andrea Stefanelli, che grazie alla sua interpretazione vocale ci trascina in un vortice di affanno, negatività e abbandono, per poi liberarci e lasciarci esausti. Notevole anche la prova della cantante Francesca Bos, che per un istante riesce a tingere di un colore più vivido il dark-rock di “Distance” e “I Stand Nowhere”. Altre canzoni come “Angor Vacui” e “Numana” fanno invece della ricerca sonora il loro punto focale e si sviluppano senza l'ausilio del cantato, tra perversioni digitali e soffocanti incubi sonori. Senza esagerazioni, ritengo che “Ad Nauseam” sia uno degli album più belli che la scena alternativa abbia proposto negli ultimi anni... un grande ritorno, senza dubbio. (Roberto Alba)

(Tatra Records)
Voto: 90

http://www.myspace.com/monumentum