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venerdì 1 aprile 2011

Saille - Irreversible Decay


Nel mio giro del mondo di recensioni, credo di non essermi mai imbattuto in una band belga, ma d’altro canto c’è sempre una prima volta per tutto e quest’oggi a togliermi la verginità in tal senso, ci hanno pensato i belgi Saille, freschi di un nuovo contratto con la nostrana e sempre attenta Code 666, con il loro debutto. Se siete degli amanti dell’ormai defunto black sinfonico, forse nei solchi di “Irreversible Decay”, troverete ciò che di meglio ha da offrire in tal senso oggi il mercato. Intro affidata ad una sinistra chitarra acustica e poi attacco arrembante offerto da “Passages of the Nemesis”, song dal tipico sapore nordico, con chitarre taglienti di scuola svedese, blast beat e uno screaming diabolico; bridge centrale affidato ad un mid-tempo melodico con tanto di sorprendenti violini, e un pathos crescente culminante con un solo di chitarra da paura che toglie il fiato. La sensazione è come se mi avessero sbattuto contro un muro violentemente e tagliuzzato la pelle con uno di quei rasoi da barba old style, e lasciato a terra con i vestiti fatti a brandelli, ansimante. Un inizio alla Limbonic Art apre la successiva “Overdose of Gray” che fa delle sue inquietanti tastiere, dei giri ipnotici di chitarra e della tellurica porzione di batteria il proprio punto di forza. Offende la nostra armata delle tenebre (la band è formata da ben 10 membri, tra cui violoncello, corno e appunto 2 violini) ma lo fa con assoluta grazia: Una elegante chitarra acustica apre “Plaigh Allais” e lo spettro degli Unanimated aleggia sul sound dei nostri quando c’è da pestare sull’acceleratore con ritmiche al fulmicotone; sorprende non poco invece nelle sue bizzarre parti centrali, dove ad ogni brano, i nostri si adoperano con qualche soluzione assai particolare, quasi a voler confondere l’ascoltatore. Non potete immaginare la mia gioia e il piacere nel potere affondarmi in questi suoni suggestivi, epici, sinfonici, quasi come se un ibrido formato da Immortal, Dimmu Borgir e la succitata band svedese si siano personificati nella figura contorta di questi belgi Saille, vera e propria sorpresa di questo inizio d’anno caratterizzato dai fuochi artificiali in casa Code666. Che altro dire, se non immergervi nell’ascolto di una delle più interessanti band in ambito estremo sentite nell’ultimo periodo. Estremamente affascinanti! (Francesco Scarci)

(Code 666)
Voto: 80