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domenica 3 ottobre 2010

Whispered - Thousand Swords



L’inizio orientaleggiante di questo “Thousand Swords” rappresenta un vero e proprio orgasmo per il sottoscritto, un viaggio in territori giapponesi dove i samurai, valorosi guerrieri, rappresentano dei veri e propri eroi nazionali. Che piacere ragazzi, ho i brividi, mi sembra quasi la colonna sonora del film con Tom Cruise “L’ultimo Samurai”, per la sua sinfonia e le sue orchestrazioni. Si interrompe questo meraviglioso intro e parte la title track, che riesce a catturarmi immediatamente per quella sua commistione di suoni death melodici (stile finlandese) con ambientazioni sempre influenzate dalla cultura estremo orientale. Peccato solo per le chitarre ancora un po’ grezze e per un cantato che secondo me mal si inserisce in questo contesto musicale. Plauso speciale invece al tastierista, vero artefice del monumentale sound dei finlandesi Whispered, band a me sconosciuta fino a che questo cd è caduto (felicemente) tra le mie mani. Tecnicamente impressionanti, gusto per le melodie magnifico, ma si sa che la Finlandia da questo punto di vista riesce a garantire solo il meglio e la mia recensione rischierebbe di finire qui, avendo tra l’altro dimenticato di citarvi qualche chorus stile Therion. La terza “Faceless” ha un ritmo più tradizionale, rifacendosi a sonorità più vicine a Kalmah o Norther e andando ad accrescere il numero di valide band capace di proporre un sound davvero piacevole per immediatezza e freschezza. Chiaro che poi anche in questa song, cosi come accadrà anche per le altre, ecco venir fuori la vena “giapponese” che regna sovrana in tutto l’album e quindi ecco saltar fuori lo stacchetto quasi da rituale guerriero. Grandi, geniali, una sorta di Chthonic del death metal (per chi non li conoscesse, si tratta di una band di Taiwan che miscela black sinfonico con sonorità tipiche “mandarine”). Le songs scivolano via che è un piacere in cavalcate heavy che ad un certo punto si vanno a scontrare e amalgamare con questi suoni d’oriente, agevolati senza ombra di dubbio anche dall’utilizzo di strumenti tipici della già più volte citata cultura giapponese. Che altro dire, diamo il benvenuto a questi nuovi pionieri del “Japanese” melo death e speriamo che sappiano trovare il successo che meritano e siano in grado di ripetersi alla grande anche con nuove release future. Affascinanti ed entusiasmanti, vera colonna sonora per film epici del Sol Levante. (Francesco Scarci)

(Redhouse FMP)
Voto: 80